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Notizia del 30 8 2006

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SI E' CONCLUSA DOMENICA LA KERMESSE MUSICALE "VOCI PER LA LIBERTA'"
Iniziata venerdì 25 agosto è finita domenica la kermesse musicale organizzata a Torre di Ruggiero da Voci per la Libertà ed Amnesty International sezione Italia.

Grande successo di pubblico e buona partecipazione ai film proiettati da Amnesty International nonché alle mostre d’arte organizzate dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro (Il Gruppo 13) e dal pittore Nicola De Luca. Hanno chiuso la manifestazione la presidente di “Voci per la Libertà” Martina Masiero, che s’è augurata “ di poter ripetere l’entusiasmante esperienza in Calabria, una regione che io non conoscevo e di cui ho apprezzato l’ospitalità e la capacità organizzativa dei giovani”, l’imprenditore Pippo Callipo e il sindaco di Torre di Ruggiero Giuseppe Pitaro. Otto band emergenti, vincitrici di edizioni del Festival “Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty”, rappresentative dell’impegno per i diritti umani e del panorama musicale indipendente italiano, hanno suonato il 25, il 26 e il 27 agosto in Calabria e il festival, su proposta del sindaco Pitaro e della presidente di Voci per la Libertà Masiero, è stato dedicato ad Angelo Frammartino, il volontario ucciso a Gerusalemme. “Da un paese piccolo, ma davvero incredibile per la sua felice ubicazione a metà fra mare e monti e per la sua splendida accoglienza, si possono lanciare grandi messaggi” ha detto la presidente Masiero, mentre il sindaco Pitaro ha ringraziato il Comune di Villadose, la provincia di Rovigo, la Regione Veneto, Voci per la Libertà ed Amnesty International per avere scelto Torre di Ruggiero “ un borgo che è ricco di entusiasmo e di passione per i diritti umani. Ringrazio inoltre l’imprenditore Pippo Callipo per il suo sostegno e tutti gli sponsor dell’iniziativa”.
Linguaggio diretto quello di Callipo che ha incoraggiato “ i giovani a uscire allo scoperto e a continuare, come fanno a Locri e come hanno fatto a Scadale, a reclamare il diritto ad una qualità della vita migliore in Calabria, nessuna rassegnazione quindi. Se la politica continua a guardarsi i pollici anziché occuparsi dei problemi dei calabresi bisogna che la società civile faccia sapere tutto il suo disappunto e mandi a dire che dal basso si può anche iniziare una rivoluzione culturale che mandi a rotoli una politica autoreferenziale e sempre più chiusa nelle stanze di un potere che dilapida risorse e non aiuta lo sviluppo né la nascita di nuova e sempre più necessaria occupazione. I nostri giovani calabresi debbono poter rimanere in Calabria a lavorare, non dobbiamo accettare supinamente che ogni intelligenza debba emigrare e farsi utilizzare da altre realtà” ha detto Callipo che, a proposito della Regione ha aggiunto: “a nostra è una regione che oggi come mai piuttosto che di polemiche ha urgente bisogno di essere governata, autorevolmente ed in termini progettuali. Non possiamo soffermarci sulle questioni più scottanti soltanto quando interviene la magistratura, compito della politica e delle forze sociali è quello di prevenire anche le distorsioni del sistema attraverso una puntuale programmazione delle risorse che faccia riferimento sui controlli interni e sui controlli amministrativi per rendere produttive le risorse messe a disposizione della Calabria e per prevenire le ingerenze si ciò spesso ho definito prenditori e che nuocciono anzitutto all’imprenditoria sana e responsabile. Dopo un anno e mezzo i risultati sono ancora di là da venire, ma noi non dobbiamo disperare, dobbiamo far sentire forte la voce di chi non si accontenta e di chi, partendo dalle aree interne della Calabria, crede nella possibilità di un rinnovamento sociale”.
Grande partecipazione di giovani provenienti da tutte le parti della Calabria e dalla Sicilia ad ascoltare soprattutto gli A67 e la loro musica anticamorra . Spiegare, per quanto sia possibile, quali siano stati i motivi, che stanno alla base di un progetto come quello degli ‘A67, è cosa difficile, anche perché per essere precisi non si dovrebbe parlare di nascita, bensì di una naturale risposta ad una condizione sociale difficile. E’ stata la volta poi dei Folletti del Grande Bosco di Rovigo, il trio Jezz Enrico Pitaro di Chiaravalle, gli EVOE’ (Bologna), i NUOVI ORIZZONTI ARTIFICIALI (Milano), i Parafonè (Gruppo etnico calabrese) e infine THE ICELIGHTERS (Sorrento) e RISERVA MOAC ( Campobasso). Ha concluso il sindaco Pitaro che ha affermato: “C’è una Calabria dell’entroterra che non si accontenta soltanto di esistere, ma vuole partecipare a pieno titolo al dibattito politico e culturale della regione e che dimostra, spesso nella distrazione generale, che è in grado di produrre, con poche risorse e con l’entusiastica partecipazione dei giovani, eventi di respiro nazionale e collegati con la difesa dei diritti umani. Diritti umani che in Calabria, ad iniziare da quello al lavoro ed allo sviluppo, ancora non sono garantiti”

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