
I PENSIONATI DELLA CISL IL PRIMO MAGGIO 2007
A TORRE DI RUGGIERO(CZ)
GIORNATA DEL TESSERAMENTO E DELLA SOLIDARIETA’
La Federazione Pensionati CISL di Catanzaro organizza, assieme alla Federazione regionale ed alla Federazione nazionale, la FESTA DEL TESSERAMENTO E DELLA SOLIDARIETA’ a Torre di Ruggiero (Catanzaro) presso il Santuario della Madonna delle Grazie. PRIMO MAGGIO a Torre di Ruggiero (Cz) presso il Santuario della Madonna delle Grazie. La manifestazione di migliaia di pensionati a Torre di Ruggiero per il Primo Maggio è stata promossa per celebrare quest’anno la Festa del Lavoro con una valenza solidaristica verso il Comune di Torre di Ruggiero - simbolo dell’entroterra calabrese abbandonato - che da una recente indagine del Sole 24 Ore realizzata dal Centro Studi Sintesi di Mestre risulta essere l’ultimo Comune d’Italia per reddito familiare. La famiglia, supporto centrale della società, esige risposte concrete e non più soltanto dichiarazioni d’intenti. Contestualmente, come ogni anno, la Cisl celebra la giornata del proselitismo e del tesseramento FNP – CISL, in un contesto di grande partecipazione. Saranno presenti alla manifestazione i vertici della FNP – CISL Calabria, nonché le Segreterie Territoriali della FNP delle altre province calabresi.
PROGRAMMA:
Ore 10.30
SANTA MESSA all’aperto celebrata da S.E. il Vescovo Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita della Diocesi Catanzaro-Squillace
Ore 11.30
FORUM: ‘CENTRALITA’ DELL’ANZIANO NELLE POLITICHE PER LA FAMIGLIA”:
modera Pasqualino Pandullo (giornalista Rai 3 Calabria)
Introduce: Antonio Maio, Seg. Gen. FNP Catanzaro
Intervengono: Avv. Giuseppe Pitaro, Sindaco di Torre di Ruggiero;
Domenico Cubello, Seg. Gen. UST-CISL Catanzaro;
Rosy Perrone, Seg. Reg. CISL Calabria;
Giuseppe Mercurio, Seg. Gen. FNP Calabria.
Conclude: rappresentante Segreteria Nazionale FNP-CISL
Discorso del sindaco Giuseppe Pitaro
Grazie alla Cisl, ai suoi iscritti, ai suoi dirigenti, per questa graditissima giornata che consente a Torre di Ruggiero di non sentirsi più solo.
La solitudine non produce nulla di buono, anzi genera cattivi pensieri, deprime le menti, non aiuta il dialogo e il confronto.
Grazie alla Chiesa, all’Arcivescovo monsignor Antonio Ciliberti per le parole dette, per l’aiuto che ci danno ogni giorno, perché ci ricordano che l’uomo non è solo materia, è anche spirito, è anche desiderio di riscattarsi per affermare un mondo migliore…Grazie al Rettore del Santuario, don Maurizio Aloise, per la sua sempre cortese disponibilità…
Oggi è la giornata del lavoro, a festeggiarla, nel borgo più svantaggiato economicamente della Calabria, ci siete voi: anziane, anziani, ma anche giovani, donne, ragazzi…
Grazie per essere qui!
Qualcuno potrebbe anche pensare che c’è qualcosa di sbagliato in questa grande manifestazione di popolo: è il Primo Maggio, che c’entrano gli anziani?
E’ la Festa del Lavoro, perché la Cisl pensionati?
In una società in cui, quando si tocca un tasto si vorrebbe che rispondesse sempre nel modo previsto, forse la cosa può sembrare singolare…
Non è cosi.
E’ anche vero che quello che viviamo è il tempo della semplificazione, si semplifica spesso cosi tanto che si giunge all’azzeramento, non soltanto delle merci, ma anche dei linguaggi e poi del dialogo e poi del pensiero, delle anime, della vita…Le complessità piacciono sempre meno, perché la logica del mercato mondiale esige risposte semplici: una volta compreso che il prodotto è gradito, ed è gradito perché se n’è costruito artatamente il bisogno, non resta che immetterlo nei circuiti internazionali dell’economia globalizzata e dal cittadino si pretende, esclusivamente, che lo compri.
La relazione si chiude cosi. Ed è una relazione non solo fra cittadino e merce, ma spesso anche fra cittadino e democrazia; una vera mostruosità! La fine della democrazia.
E cosi, con lo stesso schematismo amorfo, si vorrebbe che fossero anche le relazioni sociali, le nostre relazioni umane.
Noi oggi siamo qui anche per dire, dal profondo Sud, all’Italia, che l’umanità del mondo non è coercibile. Dobbiamo porci questo obiettivo nobile e importante.
Noi rivendichiamo la complessità, la fermezza della morale nella visione della vita, soprattutto nella politica, il rigore quando si valutano valori fondamentali come la vita, la famiglia, il rispetto della persona umano ovunque essa si trovi. Noi rivendichiamo, da un borgo piccolo e svantaggiato e grazie alla presenza qui con noi della Chiesa e d una organizzazione di massa internazionale come la Cisl, il diritto di pensiero, la libertà di opinione, e quindi, per tornare sull’argomento Primo Maggio/ Anziani/ Sud, il diritto di rivendicare lavoro vero e produttivo e se lo facciamo grazie alla bellissima e numerosa presenza di anziani, è perché, evidentemente, gli anziani sono più saggi degli altri...
Gli anziani sono più consapevoli, anche per avere attraversato sulla loro pelle momenti difficili, stagioni gravi della nostra storia…Grazie a voi tutti, quindi. Grazie per aver ricordato che senza il lavoro e lo sviluppo un cittadino è sì un cittadino ma è un cittadino a metà…Che la democrazia, laddove il lavoro non c’è e laddove prevalgono non lo Stato e la democrazia nel governo del mercato e dello sviluppo ma spesso altri poteri, il cittadino non è che un cittadino espropriato.
Grazie per avere voluto ricordare oggi, assieme al disagio dell’entroterra calabrese che è grande, inascoltato e privo di risposte accettabili, che il talento del cittadino non è valorizzato e che, se quello stesso cittadino, come capita spesso dalle nostre parti, per vedersi valorizzato, deve emigrare, allora, sì, è vero, egli è un cittadino dimezzato, ma anche la democrazia in cui vive, anche i Governi, lo Stato stesso rappresentano entità sconfitte da una realtà che diventa, giorno dopo giorno, inaccettabile. Inaccettabile per le molteplici precarietà del lavoro che vedono i giovani insoddisfatti e privi della possibilità di inserimento; inaccettabile perché se non ci sono risposte complessive per lo sviluppo, il Sud piange lacrime amare e il Paese non potrà mai sperare di entrare , dignitosamente, in Europa.
C’è – e finisco – un grande economista americano, Jeremy Rifkin, che dice che il sogno americano è finito e che ora tocca all’Europa dare forza a un nuovo sogno per l’umanità; Rifkin sostiene che visti i drammi ambientali nel mondo, c’è bisogno di una rivoluzione energetica che deve essere però anche una rivoluzione democratica. Come non essere d’accordo qui, oggi, dal profondo Sud del Sud dell’Italia: occupiamoci pure dell’ambiente , puntiamo sull’idrogeno, cambiamo, perché non ci resta molto tempo per agire, ma non dimentichiamo la donna e l’uomo del Sud del Paese, non dimentichiamo le nostre realtà, perché se lo Stato non è presente nelle nostre realtà, altre presenze ne prendono il posto, perché se lo Stato non ci aiuta a restare e se i giovani se ne vanno, il disastro è, insieme, un disastro ambientale e un disastro per la democrazia. Grazie a tutti voi.
|